Il Convegno della Chiesa Cattolica in Sud Sudan
Juba 13-16 Ottobre 2011
La mia impressione sul Convegno
È stato un tempo di grazia per me e per il popolo del Sud Sudan, particolarmente per i cristiani che hanno ringraziato Dio e per tante persone che hanno contribuito, in un modo o in un altro, all’indipendenza e alla liberazione del popolo nel Sud Sudan.
Da diverse relazioni presentate in questa occasione, ho scoperto che la lotta per la liberazione del Sud Sudan non è stata vinta soltanto da quelli che hanno combattuto con i fucili nel bosco, ma anche dalle persone semplici che stavano nelle città, sia nel Nord che nel Sud, e dalle chiese che hanno sostenuto moralmente e spiritualmente gli abitanti del Sud.
Anche durante la lotta, molti del Sud hanno contattato la Chiesa di Khartoum e di altre città del Nord. La Chiesa ha dato loro un senso di dignità e di identità nella difficile situazione di trasferimento e risistemazione nella periferia delle città dove mancava tutto ciò che serve per vivere. La chiesa li ha accompagnati col suo ministero di pace, riconciliazione e giustizia; essa ha coltivato nel popolo lo spirito di unità tra gli abitanti del Sud. Questo è stato fatto in laboratori col dialogo tra le tribù e con l’aiuto dei loro anziani.
Durante il Convegno, il rappresentante del governo ha apprezzato il lavoro che la chiesa ha fatto per l’indipendenza della nuova nazione, della pace, dei servizi base, dell’educazione civica, cosa che dovrebbe continuare in questo periodo di risistemazione del popolo in Sud Sudan.
In conclusione, abbiamo bisogno di lavorare insieme sempre ed ovunque per contribuire a costruire il Regno di Dio. Non dobbiamo scoraggiarci per gli ostacoli e le sfide, Gesù ci ha detto nella scrittura che sono inevitabili.
Ciò che importa è la convinzione che un giorno raggiungeremo i nostri obiettivi.
Fr. Michael Joshua Bandas