Ogni anno, il 17 gennaio, si celebra la Giornata per l’approfondimento e lo sviluppo del dialogo tra cattolici ed ebrei, giunta alla 36esima edizione.
Nella diocesi di Besançon è attivo un Gruppo locale dell’Amicizia Giudeo-Cristiana di Francia, al quale partecipa suor Isabelle T., che ci condivide la sua testimonianza. In occasione della Giornata della Pace 2025, gli auguri condivisi hanno coinvolto anche i fratelli di fede islamica.
“In Francia, nella diocesi di Besançon, da tre anni sono delegata alle relazioni con l’ebraismo: La fede dei credenti, fonte di impegno e di riconciliazione per il bene comune.
Nell’ambito di questo servizio, mi è stato chiesto di partecipare a incontri interreligiosi con i nostri fratelli e sorelle musulmani ed ebrei. Per questo Capodanno 2025, con una sola voce, abbiamo redatto una lettera congiunta per presentare a tutta la popolazione i nostri auguri di pace, giustizia e fraternità.
Di fronte all’antisemitismo e all’islamofobia, abbiamo ritenuto più che necessario ribadire il nostro impegno comune per la giustizia e la dignità umana. Gli atti di odio che cercano di seminare divisione non possono distoglierci dal nostro cammino. Un cammino che stiamo tracciando insieme in fratellanza, rispetto e sostegno reciproco. Attraverso la preghiera, la meditazione e il rispetto reciproco, attingiamo dai nostri testi e insegnamenti il modo di agire per un mondo migliore, dove ognuno possa trovare il proprio posto, nella libertà e nel rispetto. Perché la fede, lungi dall’essere un fattore di divisione, è una fonte di impegno e di riconciliazione per il bene comune.
Quest’anno organizzeremo anche una conferenza sulle feste di Pesach, Pasqua e Eid.
Il servizio delle relazioni con l’ebraismo è in linea con lo spirito del Concilio Vaticano II, in particolare con il documento Nostra Aetate sulle relazioni della Chiesa con le religioni non cristiane, e più in particolare con il paragrafo 4 riguardante la religione ebraica.
Questo articolo 4 afferma un chiaro “no” all’antisemitismo e un inequivocabile “sì” alle radici ebraiche del cristianesimo.
La Chiesa non può dimenticare che ha ricevuto la rivelazione dell’Antico Testamento attraverso questo popolo con cui Dio ha concluso l’antica Alleanza e che si nutre della radice dell’olivo santo su cui sono stati innestati i rami dell’olivo selvatico che sono i Gentili.
“Se la radice dell’albero è santa, lo sono anche i suoi rami. Alcuni di questi rami sono stati tagliati, ma tu, olivo selvatico, sei stato innestato tra i rami e ora partecipi della linfa che viene dalla radice dell’olivo. Non siate dunque orgogliosi dei rami; nonostante il vostro orgoglio, non siete voi a portare la radice, ma è la radice che porta voi”. San Paolo ai Romani 11, 16-18
La Chiesa deplora anche tutte le manifestazioni di antisemitismo dirette contro gli ebrei in qualsiasi momento.
Nella diocesi di Besançon, le relazioni sono organizzate nell’ambito del gruppo locale dell’Amitié Judéo-Chrétienne de France (AJCF).
- Le attività di questo Gruppo consistono principalmente in incontri mensili con conferenze e dibattiti su temi di riflessione e dialogo basati sulle nostre diverse tradizioni ebraiche e cristiane. Questi incontri sono aperti a tutti. Una volta all’anno, il gruppo organizza anche una serata di canto di salmi delle varie tradizioni.
- Il servizio sviluppa anche relazioni con la comunità ebraica di Besançon e i suoi rappresentanti. Rappresenta il vescovo e porta il suo messaggio negli incontri fraterni con i nostri fratelli maggiori nella fede. Inoltre, trasmette le azioni a nome della Chiesa cattolica.
- Il dipartimento è in contatto con il dipartimento nazionale per le relazioni con l’ebraismo della Conferenza Episcopale Francese.
- Il dipartimento risponde anche alle domande e alle aspettative dei fedeli cattolici, che sono chiamati a comprendere meglio le radici ebraiche della fede cristiana e il giusto posto del popolo ebraico nella storia della salvezza. Informa le parrocchie e gli operatori pastorali sui principali eventi dell’ebraismo contemporaneo. Il servizio può anche rispondere alle esigenze della catechesi e della liturgia.
Sì, nel nostro piccolo, cerchiamo di vivere insieme in pace e fraternità.
Suor Isabelle Trémiot, sdc di Ste Jeanne-Antide Thouret