“Sono suor Marceline M., e lavoro da dieci anni nelle Scuole Cattoliche Associate della Repubblica Centrafricana.
Il mio compito è quello di andare nelle scuole e controllare che tutte le scuole cattoliche associate applichino il curriculum, perché la tipologia di insegnamento che seguiamo si chiama Enseignement Catholique Associé de Centrafrique. Ciò significa che la diocesi, la Chiesa, lo Stato e i genitori lavorano insieme per fornire un’istruzione ai bambini. Cerchiamo dunque di fornire una formazione di qualità.
In qualità di segretaria, visito le scuole della diocesi per verificare che tutte applichino il programma elaborato dal Ministero dell’Istruzione”.
Che cosa rende speciale questa tipologia di programma?
“Non usiamo solo la nostra testa, ma a partire dal curriculum del Ministero, mi assicuro che gli insegnanti siano in grado di fornire un insegnamento di qualità. In altre parole, devono aggiornare i loro registri, preparare le lezioni, tenere traccia degli alunni, fare i compiti e così via, e io cerco di stare al passo con loro. A livello diocesano, organizziamo anche eventi formativi per aggiornare gli insegnanti, perché, come si dice, un insegnante che smette di imparare smette anche di insegnare. Quindi organizziamo giornate pedagogiche di formazione, per la formazione continua degli insegnanti. Visitiamo regolarmente le scuole, per vedere l’atmosfera in cui lavorano gli alunni e assicurarci che le aule e gli insegnanti siano all’altezza, che direttori delle scuole rispettino gli standard educativi delle nostre strutture”.
Come si imposta questo tipo di educazione integrale nei confronti degli alunni?
“In ciò che insegniamo non diamo solo conoscenze intellettuali. Ci assicuriamo che l’educazione che impartiamo sviluppi l’alunno nella sua interezza: a livello umano, intellettuale e anche spirituale, perché facciamo in modo che l’essere umano integri tutti questi elementi per sbocciare armoniosamente“.
Quali sono i frutti che scaturiscono da questo lavoro?
“Per me, la gioia di ciò che faccio è che ogni anno è quello che vedo nei vari istituti delle nostre scuole cattoliche e associate: il numero degli alunni aumenta e ogni anno sempre più genitori si uniscono alle nostre scuole. Questo ci dà grande gioia, perché dimostra la fiducia che i genitori ripongono in noi, affidandoci i loro figli.
Inoltre, ci dà grande gioia vedere gli alunni sbocciare, da quando vengono da noi all’inizio, con la paura e la trepidazione di andare avanti, fino a quando vediamo che a poco a poco si aprono e imparano. Quindi, quando si vedono gli studenti prendere in mano la loro conoscenza, cioè fare ricerche, porre domande, fare progressi, è un piacere. È anche bello vedere gli insegnanti lavorare insieme, che si aiutano a vicenda per fare progressi e trasmettere un’istruzione di qualità ai loro alunni. Questa è anche una missione che Dio ci ha affidato nei confronti dei giovani e dei bambini in generale.
Per me, quindi, è davvero un grande piacere prestare questo servizio, stare con i giovani, accompagnarli nel loro sviluppo e nel servizio che dovranno prestare nella Chiesa e nella società.