Nuova vita per la nostra casa di Montagnaga: è diventata Casa Iride, la nuova sede di Shemà, associazione di promozione sociale, nata in ambito ecclesiale e attiva da anni nell’altopiano di Piné, diocesi di Trento.

All’interno di un percorso parrocchiale, un gruppo di giovani accompagnati da alcuni adulti – dopo qualche anno di servizio educativo e formativo (catechesi, campi estivi, ritiri…) – ha sentito l’esigenza di darsi una forma associativa.

Foto da https://www.diocesitn.it/

Nel 2022, Shemà ha preso in gestione La capannina, un piccolo ristorante con funzione sociale, presso il quale si sono alternate settimane di campo estivo, ritiri, momenti residenziali che hanno permesso di crescere spiritualmente e in una dimensione di cittadinanza attiva.

Quindici universitari, quaranta adolescenti, un gruppo di bambini e ragazzi delle medie che raggiunge talvolta i centocinquanta partecipanti necessitano di luoghi ampi.

Così, la ricerca di uno spazio adeguato ha incontrato le Suore della Carità: la condivisione della progettualità educativa per i giovani e la volontà di mantenere un luogo mariano di spiritualità, ha portato a trovare un accordo per cui l’associazione Shemà gestirà la “Domus Mariae” a Montagnaga di Pinè per i prossimi anni.

Nasce così Casa IRIDE, il nuovo nome con cui verrà indicato il convento.

IRIDE indica Identità, Riflessione, Inclusione, Dialogo, Educazione.

Foto da https://www.santuariodipine.it/

All’inaugurazione del 13 luglio 2024 erano presenti anche l’arcivescovo Lauro Tisi – che ha dato un simbolico mandato ai giovani promotori – il sindaco Alessandro Santuari, il presidente della Comunità di Valle Andrea Fontanari e il parroco don Stefano Volani.

È stata inaugurata anche una mostra dal titolo “Women’s cry”, curata da Lia e Marianna Beltrami, seguita da un buffet con musica dal vivo del gruppo Elissa.

Immagine da https://www.diocesitn.it/

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La Domus Mariae ha così una nuova vita, che rimette in circolo i suoi valori carismatici, spirituali, ecclesiali, arricchiti dalla collaborazione con l’associazione Shemà.

Foto da P.A.T. Soprintendenza per i beni culturali