A Roma, presso il Vittoriano di Piazza Venezia, l’Istituto per la Storia del Risorgimento Italiano e Museo Centrale del Risorgimento ospita, sotto la direzione di Romano Ugolini (presidente dell’Istituto per la Storia del Risorgimento italiano), Marco Pizzo (vice direttore del Museo Centrale del Risorgimento), del prof. Giancarlo Rocca (sacerdote paolino, presidente del Coordinamento Storici-Religiosi), una mostra, inaugurata il 3 novembre, intitolata
Patria e Religione
Religiosi e religiose italiani nella Prima guerra mondiale 1915-1918
Una tale mostra si propone di portare lo sguardo su questo periodo storico di vittorie e di sconfitte, di occupazioni e di rese militari, da un altro reale punto di vista: far conoscere il grande impegno caritativo di religiosi e religiose durante la prima guerra mondiale, “un contributo senza il quale” specifica il curatore don Giancarlo Rocca, “le sofferenze degli italiani sarebbero state decisamente maggiori”.
Tutto il materiale fotografico e documentale mette in evidenza le azioni, gli episodi, le iniziative varie come pure la consistenza dei numeri e delle risposte date dai diversi Istituti.“Circa 9.400 – specifica Rocca – erano i religiosi italiani: francescani, salesiani, camilliani, benedettini, lasalliani che hanno preso parte alla guerra, che provenivano da oltre 40 Congregazioni, di cui 572 ufficiali, 592 cappellani militari, 362 feriti, 320 morti in guerra e 376 decorati”.
Tra le religiose vengono narrate le loro presenze sui campi, le trasformazioni delle case religiose in ospedali per i soldati feriti o per i prigionieri o per i bambini orfani, o per le lavoratrici, a Roma, a Vicenza, a Udine… Nelle trasformazioni ad uso militare si contano le Case del soldato.
Le foto riportate sui pannelli ritraggono tutte le azioni compiute dalle Suore di Maria Bambina, dalle Dorotee, dalle Salesiane, dalle Figlie della carità di san Vincenzo de’ Paoli, dalle Marcelline, e da noi, suore della Carità di santa Giovanna Antida Thouret, anche sui treni militari e sulle navi da guerra, in collaborazione con l’Ordine dei Cavalieri di Malta.
L’esposizione, veramente interessante, resterà aperta fino al 5 febbraio 2017. Merita veramente di essere visitata.