Da Yaoundé, suor Bernadette condivide la sua esperienza di animatrice della fede in parrocchia.
“Fin dall’inizio, Santa Giovanna Antida si dedicò alla formazione delle sue prime compagne affinché fossero in grado di insegnare ai bambini nelle scuole e, allo stesso tempo, di risvegliare il loro la conoscenza dei valori evangelici.
Le Suore della Carità operano in particolare nel settore medico-sociale al servizio dei poveri, ma anche in quello pastorale. Alcune suore hanno impegni pastorali a tempo pieno. I tempi e le circostanze sono certamente cambiati, ma la dinamica pastorale rimane la stessa.
La parrocchia è un luogo di vita, dove tutti possono ritrovarsi, qualunque sia la loro età, nell’insegnamento del catechismo, nei movimenti ecclesiali, coinvolgendo bambini, giovani, adulti, famiglie.
La mia esperienza di catechista nella parrocchia di san Carlo Lwanga a Yaoundé
Quando sono arrivata alla comunità delle suore nel quartiere N’Kolbisson di Yaoundé, ho voluto far parte della parrocchia di San Carlo Lwanga, che è vicina alla nostra comunità.
La parrocchia è gestita da un religioso della congregazione dei Figli del Cuore Immacolato di Maria, chiamati anche Claretiani, fondata da padre Antoine-Marie Claret, un missionario spagnolo, insegnante di diritto pontificio.
Ho conosciuto il parroco, don Conrad, che mi ha accolto fraternamente e mi ha chiesto di mettermi in contatto con il responsabile della catechesi.
Ora insegno catechismo al Secondo anno (giovani, adulti) con un catechista che i giovani chiamano fraternamente Papa Franklin. Il programma di catechesi:
- la Chiesa, i tempi liturgici;
- conoscere Gesù nei Vangeli, con lettura continua di San Marco e San Matteo;
- i sacramenti.
Ci sono cinque messe celebrate la domenica, che è anche il giorno in cui si insegna la catechesi.
I ragazzi partecipano volentieri e le celebrazioni sono belle, gioiose e ben ritmate.
La mia esperienza di catechista con i giovani
Ci sono dodici giovani tra i 14 e i 17 anni. Fanno molte domande sulla comprensione e sulla fede e sono molto partecipi. Questo mi mette alla prova nel mio modo di credere. La fede non è semplicemente credere una volta per tutte, ma essere “cercatori di Dio” nell’oscurità e nella luce degli alti e bassi della vita. La fragilità della nostra esistenza di fronte all’incertezza, ma anche la forza interiore che ci permette di superare le prove e di andare avanti.
Mi sento a mio agio con i catechisti, le persone sono motivate a servire i giovani. C’è rispetto per le diverse culture ed etnie, in modo che ognuno possa approfondire e vivere la propria fede cristiana nel proprio vernacolo e nella propria lingua madre.
L’evangelizzazione dei popoli è un grande compito! È questa la missione che Gesù ci affida oggi:
Disse loro: ‘Andate in tutto il mondo e proclamate il Vangelo a ogni creatura; chi crederà e sarà battezzato sarà salvato; chi non crederà sarà condannato’… (Marco 16,15-16).
Nell’Anno Giubilare 2025
In questo Anno giubilare, il Signore ci precede con la Speranza di un mondo migliore per tutti.
Pellegrini della Speranza: “La missione è un’uscita instancabile, la missione della Chiesa è rivolta a tutti i popoli e richiede la partecipazione di ogni cristiano battezzato” (Giornata Missionaria Mondiale 2024 – Papa Francesco).
Suor Bernadette D.