AFRICA – L’appello al cessate il fuoco per la crisi Covid-19 non è stato recepito
L’appello al cessate il fuoco per la crisi Covid-19 in aree di conflitto armato lanciata da alcuni leader mondiali, tra cui Papa Francesco e il Segretario Generale delle Nazioni Unite, Antonio Guterres, è stato ignorato in Africa, secondo i Vescovi delle realtà interessate.
Le ostilità non sono cessate ad esempio nelle aree secessioniste di lingua inglese del Camerun, come testimonia Sua Ecc. Mons. Andrew Nkea Fuanya, Arcivescovo di Bamenda, che ha riferito che i leader secessionisti che avevano accettato di firmare un cessate il fuoco generale, “in effetti non hanno molta influenza su coloro che combattono sul campo”.
Il Camerun, dove l’80% degli abitanti è di lingua francese e il 20% di lingua inglese, vive nelle regioni di lingua inglese una situazione di conflitto dal 2016. La protesta pacifica degli abitanti che si sentono emarginati dal governo centrale, si è trasformata in lotta armata a bassa intensità. Nonostante alcuni tentativi di mediazione il conflitto non si è ancora risolto.
Nella vicina Nigeria, nonostante il pericolo di carestia che la pandemia di Covid-19 pone alla parte più povera della popolazione, “siamo ancora in balia degli sporadici attacchi terroristici di Boko Haram, in particolare nel nord del Paese” ha Sua Ecc. Mons. Ignatius Ayu Kaigama , Arcivescovo di Abuja.
I media locali hanno recentemente riferito dell’uccisione di almeno 11 persone a causa della violenza tra le comunità Tungwa e Utsua-Daa. Il clero della diocesi di Jalingo ha emesso una dichiarazione collettiva il 17 giugno invitando tutte le parti in conflitto a “dare una possibilità alla pace” e a salvare lo Stato dalle violenze.
Nella Repubblica Centrafricana, Sua Ecc. Mons. Bertrand Guy Richard Appora-Ngalanibé Arcivescovo di Bambari ha affermato che i gruppi armati non hanno chiaramente ricevuto il messaggio del cessate il fuoco. “Sfortunatamente, in alcune regioni della Repubblica Centrafricana, i gruppi armati sono impegnati in battaglie strategiche volte ad affermare la loro supremazia e continuare a saccheggiare le risorse naturali del paese” ha affermato Mons. Guy Richard, tuttavia, ha espresso ottimismo nelle iniziative interreligiose sul programma di sensibilizzazione Covid-19: “Con il sostegno dei nostri fratelli protestanti e musulmani, riuniti come parte della Piattaforma interreligiosa delle religioni a Bambari, ci sforziamo di aumentare la consapevolezza – per attivare campagne contro la pandemia, poiché molte persone non sono ancora consapevoli del pericolo”. (L.M.) (Agenzia Fides 25/6/2020)