Bolivia: “Essere politico secondo il Vangelo”
Riflessioni in tempo di elezioni e in mezzo alla pandemia
“Essere un politico cristiano implica un impegno soprattutto verso Gesù Cristo: nel discepolato, nella sequela e nella missione di ricostruire la società attuale, secondo il cuore di Dio. L’appartenenza a un partito politico non è altro che uno strumento per realizzare il bene per tutti i membri della società, che è la fine di qualsiasi atto politico” si legge nel comunicato della Pastorale Sociale rilanciato dalla Conferenza Episcopale della Bolivia.
Il testo è parte di una breve serie di riflessioni riguardanti la situazione attuale del paese, sotto il titolo “Essere politico secondo il Vangelo”, riflessioni in tempo di elezioni. Costituisce un contributo importante dinanzi alla situazione di divisione fra i partiti e di confusione nella popolazione.
Il testo afferma: “La violenza, la mancanza di rispetto per la dignità e la libertà di chi la pensa diversamente, non rientrano nell’azione politica. Non c’è spazio per la divisione in fazioni politiche, attacchi e odio tra loro. Il cristiano, piuttosto che impegnarsi o schierarsi da una parte politica o dall’altra, deve impegnarsi e schierarsi dalla parte del Vangelo di Gesù Cristo. Il cristiano nel mondo della politica deve essere testimone e profeta della volontà di Dio che vuole riconciliazione, unità, dialogo, rispetto per ogni persona. Il nostro compito definitivo è servire Dio, servendo i nostri fratelli; amare Dio, amare i nostri fratelli.”
Come spiega il testo, queste riflessioni vengono offerte perché si assiste a scene di cortei di candidati politici, “con aggressioni verbali e fisiche da parte di alcuni contro altri sostenitori del partito; rotture, alleanze e legami politici; negoziati per coprire alcune persone e le loro azioni; dichiarazioni e accuse tra candidati che cercano di distruggere ‘l’avversario’; dimostrazioni della vecchia logica politica, secondo cui ‘ciò che non possiamo prendere, ciò che non possiamo portare al nostro partito, deve essere distrutto’.”
La Bolivia va verso le elezioni presidenziali, il prossimo 18 ottobre, in mezzo ad una crisi politica e alla pandemia di Covid. Secondo dati di agenzie, il candidato del partito MAS, Luis Arce, guida le preferenze con il 29%, segue Carlos Mesa con 19% e poi vengono gli altri. Bisogna ricordare che questa nuova data del 18 ottobre è frutto della frode elettorale dell’ottobre 2019 e della formazione del successivo governo di transizione guidato da Jeanine Anez, Presidente ad interim della Bolivia, che ha appena ritirato la sua candidatura.
(CE) (Agenzia Fides 22/09/2020)