La testimonianza di suor Paola G.: anche la Caritas di Termoli-Larino ha partecipato al 44° Convegno nazionale delle Caritas diocesane, dedicato al tema dei “Confini, zone di contatto e non di separazione” a Grado, in provincia di Gorizia.
Si è trattato di un incontro molto significativo, per quattro giorni hanno potuto confrontarsi 613 tra Direttori Caritas e membri di équipe diocesane provenienti da 182 Caritas di tutta Italia, di cui 138 giovani. Termoli-Larino era presente con i Direttori, Vito C. e Anna B., e dalla sottoscritta.
Abbiamo riflettuto e ci siamo confrontati insieme sul tema dei “confini” alla luce delle Tre vie, consegnate da papa Francesco in occasione del 50° dell’istituzione di Caritas Italiana (1° luglio 1971):
la via degli ultimi
la via del Vangelo
la via della creatività
Il Convegno si è svolto sul confine tra Italia e Slovenia, che si attraversa proprio nei pressi di Grado e Gorizia: la “carità” (in latino caritas) è “attraversamento di confini”, come ha ricordato mons. Carlo Redaelli, arcivescovo di Gorizia e presidente di Caritas Italiana: «Tutti i confini, a cominciare da quelli che abbiamo nel cuore e nella testa, vogliamo farli diventare punti di incontro e di riconciliazione».
Sullo sfondo del Convegno, la laguna e il fatto che Gorizia e Nova Gorica, le due città contigue in Italia e Slovenia, sono state scelte entrambe come Capitale europea della cultura 2025: proprio perché rappresentano un territorio transfrontaliero dove l’incontro e lo scambio sono vissuti nel concreto.
“Un’Europa senza confini”
È la speranza che abbiamo ascoltato dalle parole di di mons. Michael Landau, presidente di Caritas Europa, formata da 49 membri in 46 Paesi europei, oltre dunque quelli dell’Unione Europea. Ma, proprio in questo contesto, diventa fondamentale il ruolo dell’Unione europea: “Io sono convinto che per le grandi sfide ci siano soltanto risposte che possiamo dare insieme, a livello europeo. Abbiamo bisogno di più Europa, non meno, e insieme di più Caritas in Europa”.
suor Paola G.