Dobbiamo scegliere tra lo sviluppo economico e la salvaguardia del Creato che Dio ci ha affidato? Perché scegliere Dubai come sede della 28ª Conferenza delle Nazioni Unite sui cambiamenti climatici? Perché Dubai è il 7° Paese al mondo in termini di protezione del petrolio e il 7° in termini di emissioni di gas serra.

Come già sappiamo, “i combustibili fossili forniscono ancora l’80% dell’energia mondiale e il loro uso continua ad aumentare” (LD 50), mentre “la necessaria transizione verso le energie pulite, come l’energia eolica e solare, abbandonando i combustibili fossili, non sta avvenendo abbastanza velocemente”. (LD 55)

Perché è così?

La Laudate Deum ci dà qualche indizio sul perché: “La crisi climatica non è davvero un argomento di interesse per le grandi potenze economiche, che sono ansiose di ottenere il massimo profitto al minor costo possibile e nel più breve tempo possibile”. (LD 13) Il mondo è visto come una risorsa da sfruttare, in un “modo di intendere la vita e l’attività umana che ha deviato e contraddetto la realtà fino a danneggiarla”. (LD 20) I vertici che si susseguono e i testi che vengono firmati non portano a cambiamenti concreti perché “i negoziati internazionali non riescono a fare progressi significativi a causa della posizione dei Paesi che antepongono i loro interessi nazionali al bene comune generale”. (LD52).

Diversi meccanismi tendono a bloccare le decisioni, inducendo dubbi sulla realtà della crisi climatica, cadendo nella “derisione irresponsabile che presenta questo tema come esclusivamente ambientale, ‘verde’, romantico, spesso ridicolizzato dagli interessi economici” quando “si tratta di un problema umano e sociale dai molteplici aspetti”. (LD 58) Inoltre, “il decadimento etico del potere reale è mascherato dal marketing e dalla falsa informazione, che sono meccanismi utili nelle mani di chi ha più risorse per influenzare l’opinione pubblica”. (LD 29)

Che cosa possiamo fare?

Individualmente ci sentiamo impotenti, ma insieme possiamo davvero avere un impatto. “Le richieste che emergono dal basso in tutto il mondo, dove gli attivisti dei Paesi più diversi si aiutano e si accompagnano a vicenda, possono finire per fare pressione sui fattori di potere”. (LD38)

Possiamo agire. Sì, possiamo, attraverso piccoli gesti concreti e quotidiani e attraverso un impegno personale o collettivo di preghiera.

Testo di preghiera suggerito :

“Signore, ti rendiamo grazie e ci lasciamo trasformare
dal grido della terra e dal grido dei poveri.
Manda il tuo Spirito ai dirigenti delle compagnie petrolifere come (nome di un funzionario),
affinché fermino i nuovi progetti di estrazione di combustibili fossili.
O Spirito Santo, ispira tutti gli azionisti delle compagnie interessate
e trasforma i loro cuori per fermare questi progetti.
Dio, manda il tuo Spirito a (nome del dirigente)
affinché (nome della società) interrompa la sua strategia di espansione nei combustibili fossili
e riorienti tutti i suoi investimenti verso una vera transizione energetica”.

  • Pregate da soli o in comunità e fate sentire il nostro appello affinché la COP28 porti a “una marcata accelerazione della transizione energetica, con impegni effettivi che possano essere monitorati su base continuativa”. (LD54).
  • Agisci: unisciti a migliaia di cattolici firmando il Manifesto che chiede di abbandonare i combustibili fossili cliccando su questo link: https://laudatosimovement.org/it/cop28-it/.