ETIOPIA – La Chiesa continua a pregare per la pace mentre rimane incerta la situazione nel Tigrai
Mentre il governo di Addis Abeba afferma di avere catturato la capitale regionale del Tigrai. Mekelle nel fine settimana, dichiarando la vittoria sul Fronte di liberazione popolare del Tigrai (TPLF), il leader tigrino Debretsion Gebremichael ha negato di essere fuggito in Sud Sudan e ha detto che le sue forze hanno catturato alcuni soldati della confinante Eritrea nei pressi Wukro, a circa 50 km (30 miglia) a nord di Mekelle, lasciando intendere che il conflitto non è finito e anzi rischia di estendersi ad altri Paesi.
Nel frattempo i cattolici in Etiopia continuano a pregare per la pace nel loro Paese. Con l’intensificarsi dei combattimenti, Sua Eminenza il Cardinale Berhaneyesus Souraphiel, Arcivescovo di Addis Abeba, ha sottolineato l’importanza di assistere i fratelli in un momento in cui il Paese è “sotto tensione”. Rivolgendosi ai funzionari della Commissione apostolica della Chiesa cattolica etiope, il Cardinale ha ricordato loro che la Chiesa era con loro in tutte le aree del Paese anche se la diocesi di Adigrat nella città di Mekelle non ha potuto partecipare.
All’inizio di novembre i Vescovi cattolici dell’Etiopia hanno chiesto la fine delle violenze e l’avvio di un dialogo pacifico nella regione del Tigrai.
Papa Francesco ha di recente invitato le parti a cessare i combattimenti. “Il Santo Padre segue le notizie che giungono dall’Etiopia, dove da alcune settimane è in corso uno scontro militare, che interessa la Regione del Tigrai e le zone circostanti. A causa delle violenze, centinaia di civili sono morti e decine di migliaia di persone sono costrette a fuggire dalle proprie case verso il Sudan” aveva riferito una dichiarazione del direttore della Sala Stampa vaticana Matteo Bruni.
Il portavoce dell’Alto Commissario delle Nazioni Unite per i rifugiati, Babar Baloch, ha avvertito il 17 novembre che “una crisi umanitaria su vasta scala si sta svolgendo mentre migliaia di rifugiati fuggono ogni giorno dai combattimenti in corso nella regione del Tigrai in Etiopia per cercare sicurezza nel Sudan orientale”.
Baloch ha detto che le Nazioni Unite erano anche in trattative con le autorità federali e regionali per ottenere l’accesso umanitario alla regione del Tigrai. Secondo le Nazioni Unite, circa 40.000 rifugiati sono passati dall’Etiopia al Sudan. (L.M.) (Agenzia Fides 1/12/2020)