Libano: “100.000 bambini sono stati direttamente colpiti, mentre altri 600.000 residenti a Beirut sono stati indirettamente colpiti dall’esplosione” afferma l’Unicef
Dei 6.000 feriti nell’esplosione, 1.000 sono bambini “, ha detto Ted Chaiban, direttore regionale dell’Unicef per il Medio Oriente e il Nord Africa, parlando dai locali dell’ospedale “hôpital de la Quarantaine, cheè situato a pochi passi dal porto di Beirut ed è stato gravemente colpito dalla terribile esplosione del 4 agosto.
Del reparto pediatrico della struttura non rimane quasi nulla: i muri sono stati abbattuti e i soffitti polverizzarti. In questo contesto, il fatto che tutti i pazienti sono stati tratti in salvo sembra un miracolo.
Per aiutare i bambini colpiti dalle esplosioni nel porto e le loro famiglie, l’Unicef ora ha bisogno di 46,3 milioni di dollari, dice Ted Chaiban. Per fare questo, è stato lanciato un appello, in coordinamento con l’ONU, la Banca Mondiale e l’Unione Europea. “Il Libano ha dovuto affrontare prima la crisi economica, poi il coronavirus e ora è duramente colpito da questa esplosione. Ma siamo dalla parte del popolo “, ha detto il direttore regionale dell’Unicef. “Andremo dalle famiglie colpite per vedere quali sono i loro bisogni e per reindirizzarli ad associazioni che possano aiutarli”, ha aggiunto.
“Vogliamo che i bambini libanesi possano riprendere uno stile di vita normale. Siamo lì per fornire loro supporto medico e sociale. Devono continuare a essere vaccinati, ma bisognerà prendersi cura anche della loro salute mentale “, afferma Chaiban. “La maggior parte di questi ragazzi ha solo bisogno di tornare alla vita normale. Riprendere gli studi o riconnettersi con i loro amici darà loro un obiettivo da raggiungere. Nonostante la pandemia, ci sono alternative per riprendere gli studi”, ha detto, ricordando che 120 scuole pubbliche e private che ospitano 55.000 studenti sono state colpite dall’esplosione. (L.M.) (Agenzia Fides 18/8/2020)