Numerose comunità, scuole, parrocchie, centri di accoglienza…dove vivono e operano le Suore della Carità hanno già celebrato il Giubileo in San Pietro, nelle altre basiliche romane o nelle cattedrali delle proprie diocesi.

Hanno compiuto il loro pellegrinaggio partendo dalla nuova Piazza Pia, con la croce del Giubileo in testa, e muovendosi in preghiera lungo via della Conciliazione, fino a raggiungere la Basilica.

“L’attesa crea già un clima giubilare. E poi la nostra parrocchia si era preparata con una intensa celebrazione penitenziale la sera precedente. Appena arrivati a Roma, il parroco ci ha coinvolto con una profonda catechesi e poi ci siamo messi in pellegrinaggio insieme a molte altri pellegrini. È stata una grande emozione per tutti noi”.

“Il Giubileo ha coinvolto la nostra scuola in tutte le sue componenti: studenti, genitori, insegnanti, personale scolastico in tutte le sue declinazioni…Per papa Francesco, “la speranza è il motore che sostiene l’educatore nel suo impegno quotidiano, anche nelle difficoltà e negli insuccessi. Ma come fare per non perdere la speranza e per alimentarla ogni giorno? Tenere fisso lo sguardo su Gesù, maestro e compagno di strada: questo permette di essere davvero pellegrini di speranza”.

“Noi Suore della Carità impegnate nella pastorale giovanile siamo state in piazza san Pietro a pregare per il Santo Padre in queste sere, mentre eravamo a Roma per un incontro di congregazione. Abbiamo pregato insieme a tanti pellegrini di ogni parte del mondo e gente di Roma davanti alla davanti alla Madonna della Colonna, un affresco molto antico che simboleggia la materna protezione della Vergine Maria sul Papa e sulla Chiesa. La preghiera è comunione con Dio, con i fratelli, con l’umanità, con il Creato, in questo momento così duro per il Santo Padre, siamo qui a pregare per lui e con lui”.