Religiose in frontiera
Suor Imelda, una vita a lottare contro il traffico di esseri umani
Su traffico e sfruttamento di esseri umani si è concentrato l’intervento di suor Imelda Poole, impegnata in Albania nella missione contro la tratta e fondatrice di una ong, la Mary Ward Loreto, dedita al salvataggio e al recupero delle vittime di sfruttamento sessuale, nonché presidente della Renate, network europeo di religiosi concentrati nella lotta al traffico e allo sfruttamento degli esseri umani. “Povertà e fame in Albania – è stato il suo racconto – facilitano lo sfruttamento. In Albania si cerca di fare rete per aiutare i vulnerabili che sono alla mercé dei trafficanti”. La chiusura imposta dal Covid – è il drammatico aspetto messo in luce da suor Imelda – ha visto un’esplosione della presenza dei bambini on-line, con i rischi che ne conseguono circa l’adescamento di minori in rete. La richiesta della religiosa, rivolta direttamente ai governi, è quella di sostenere la lotta al traffico seguendo, ad esempio, il flusso dei soldi legati a questo turpe commercio.
Da Gerusalemme a Bergamo al fianco delle consorelle malate di Covid-19
Terza e ultima testimonianza, è stata quella di suor Alicia Vacas, Provinciale per il Medio Oriente delle Missionarie Comboniane e responsabile della comunità di Betania, vicino a Gerusalemme, che durante la crisi dovuta al Covid-19 è accorsa in Italia, come infermiera, al fianco delle consorelle ammalatesi. Delle 55 suore della sua comunità a Bergamo, 10 sono morte. A Vatican News racconta la sua esperienza:
Francesca Sabatinelli – Città del Vaticano