Presso il Centro Pedro Arrupe – Ass. Astalli Jesuit Refugee Service – colori, cibi e musiche provenienti da tutto il mondo hanno colorato l’atmosfera e le emozioni dei presenti.
Presenti ai festeggiamenti i rifugiati, i volontari, gli amici, gli operatori con le loro famiglie e le Suore della Carità, in un incontro di culture fatto di balli, cibo e gioia di stare insieme.
Come ogni anno – domenica 17 settembre 2023 – la festa del Centro è un’occasione davvero speciale, alla quale partecipano anche ex-ospiti che hanno trovato ormai la loro autonomia, ma che volentieri tornano a salutare operatori, volontari e le famiglie, con le quali hanno fatto un pezzo di strada verso l’integrazione.
La coordinatrice, suor Paola A., ha rivolto il benvenuto a nome degli ospiti del Pedro Arrupe. Padre Camillo Ripamonti, presidente del Centro Astalli ha ricordato come il Jesuit Refugee Service oggi opera in 56 Paesi, «per accompagnare, servire e difendere i rifugiati», slogan che anche papa Francesco ama riprendere nei suoi discorsi.
I balli sono stati avviati dalle ballerine della compagnia di danza classica indiana Bharatanatyam. I presenti sono stati immediatamente coinvolti, accompagnati nel ritmo e nei movimenti tipici della cultura indiana.
La festa è proseguita con i piatti tipici della cucina tradizionale dei 18 Paesi di origine degli ospiti del Centro. Mentre il sole iniziava a calare, le tavole sono state imbandite con sarma, dolma, kufta e baklava, dal Kurdistan; con fufù, dalla Nigeria; con borsch, dall’Ucraina; con byrek, dall’Albania…
Il Centro Pedro Arrupe è dedicato al fondatore del Servizio dei Gesuiti per i Rifugiati, e sorge all’interno di una struttura, offerta in comodato d’uso gratuito dalle Ferrovie dello Stato. È articolato in diverse realtà, tutte orientate all’accoglienza e all’accompagnamento di famiglie, mamme sole con bambini e minori stranieri non accompagnati.